Durante la 12ª edizione della Monaco Energy Boat Challenge, che si è svolta dall’1 al 5 luglio, la Conferenza sui Carburanti Alternativi ha riunito esperti e leader del settore marittimo per fare il punto sul futuro energetico della nautica. Al centro del dibattito, idrogeno, metanolo e nuove soluzioni per ridurre le emissioni e accelerare la transizione verso la sostenibilità.
Nonostante l’idrogeno pulito resti la fonte più promettente di energia zero emissioni, la sua diffusione è frenata dall’assenza di una catena di approvvigionamento consolidata e di infrastrutture adeguate. “La tecnologia è pronta, ma per fare il passo successivo occorrono investimenti e una filiera che accompagni la transizione”, ha spiegato Philippe Lavagna di SBM Offshore. “Parliamo di un ecosistema complesso, fatto di grandi navi che trasportano carburanti alternativi su scala globale. Servono tempo e strategia per far evolvere l’infrastruttura come accadde per il petrolio.”
Tra le voci più autorevoli intervenute alla conferenza, Bernhard Urban di Lurssen ha evidenziato come l’idrogeno, per quanto efficace, presenti limiti di stoccaggio ed esigenze di densità energetica incompatibili con molte imbarcazioni da diporto. “A mio avviso il metanolo sarà il combustibile del futuro. Può alimentare celle a combustibile e motori a combustione e ha un potenziale enorme in termini di disponibilità e sostenibilità,” ha sottolineato Urban.
Un’opinione condivisa anche da Simone Bruckner, direttore Ricerca e Sviluppo di Sanlorenzo, che ha ricordato come il cantiere navale italiano abbia già varato un superyacht da 50 metri con un sistema di celle a combustibile alimentate a metanolo ecologico. “Il problema non è la tecnologia, ma l’infrastruttura,” ha spiegato Bruckner. “Il metanolo verde è disponibile in altri paesi, ma non in Italia, costringendoci a importarlo dalla Germania. La vera sfida è la logistica e la distribuzione.”
L’evento ha confermato che, per ridurre l’impatto ambientale del settore nautico, non basta innovare i motori: servono politiche di investimento, reti di rifornimento capillari e una strategia condivisa. Mentre l’idrogeno resta una prospettiva a lungo termine, il metanolo si propone come soluzione immediatamente percorribile per sostenere l’industria nella decarbonizzazione.