Il Politecnico di Torino chiama i curatori di tutto il mondo per una nuova edizione dal respiro internazionale

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La tecnologia è ormai una colonna portante dello sviluppo sociale, influenzando ogni ambito della vita umana, dalla formazione al lavoro, dall’ambiente alla salute. In questo contesto, il Politecnico di Torino prosegue nel suo impegno di riflessione e divulgazione lanciando la prossima edizione di Biennale Tecnologia, in programma per il 2026.

Un evento interdisciplinare per capire il nostro tempo

Dal 2019, Biennale Tecnologia si è affermata come una delle manifestazioni più importanti per esplorare il rapporto tra tecnologia e società. Con un programma che combina lezioni, dibattiti, workshop, mostre e performance artistiche, la Biennale offre un’occasione unica di confronto sulle implicazioni ambientali, etiche, sociali, economiche e geopolitiche di temi cruciali come l’intelligenza artificiale, l’energia, i trasporti e le telecomunicazioni.

L’edizione 2026, intitolata Tech Cultures, si prepara a un salto di qualità grazie al rafforzamento della dimensione internazionale e alla produzione di nuovi contenuti culturali attraverso un format inedito, chiamato Prometeo.

Manifestazione di interesse: il Politecnico chiama i curatori

Per arricchire il programma del 2026, il Politecnico ha lanciato una manifestazione di interesse, invitando esperti – accademici e non – a proporre progetti curatoriali. Le proposte selezionate daranno vita ad almeno 15 eventi ciascuna, in stretta collaborazione con la governance della Biennale, composta dal Rettore Stefano Corgnati, dal Vicerettore Stefano Sacchi e dal Curatore Guido Saracco.

Con l’evoluzione di Biennale Tecnologia e il respiro internazionale che vogliamo darle, rafforziamo lo slancio del Politecnico nel diventare un punto di riferimento per il dibattito pubblico sulla tecnologia. Stimoleremo riflessioni urgenti per dare risposte concrete al futuro della società, coinvolgendo cittadini, istituzioni e imprese”, ha dichiarato il Rettore Corgnati.

Verso il futuro con una visione globale

L’obiettivo è chiaro: ampliare il raggio d’azione della Biennale, rendendola un punto di incontro per le migliori menti globali, in un dialogo aperto e interdisciplinare. Attraverso la collaborazione con guest curator e l’integrazione di nuove prospettive, Tech Cultures promette di essere un laboratorio d’idee capace di ispirare un futuro tecnologico più etico e sostenibile.

Le candidature sono aperte, il futuro della tecnologia aspetta i suoi interpreti.

Matrimoni da sogno: 5 location europee per un giorno indimenticabile

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La varietà dei paesaggi e delle tradizioni culturali europee offre una cornice perfetta per matrimoni da sogno. Dalla magia della campagna italiana all’eleganza dei castelli francesi, ecco cinque location in Europa che offrono tutto ciò che una coppia può desiderare per il giorno più importante della loro vita.

Castelfalfi, Italia: un borgo medievale per un matrimonio fiabesco

Tra le colline toscane, Castelfalfi è una perla che unisce storia e fascino naturale, offrendo una cornice da favola. Perfetto per chi cerca un’atmosfera autentica e romantica, il borgo medievale è caratterizzato da antiche case in pietra, la chiesa di San Floriano e la romantica Rocca medievale, ideali per cerimonie intime e ricevimenti sotto le stelle. Castelfalfi si distingue per la qualità dei suoi servizi: un team di esperti event planner cura ogni dettaglio, dal catering con prodotti locali agli allestimenti floreali. È il luogo perfetto per un matrimonio in stile italiano, dove gli ospiti possono vivere un’esperienza esclusiva all’insegna del Made in Italy.

Château de Chantilly, Francia: un matrimonio regale nel cuore della storia

Situato appena fuori Parigi, il Château de Chantilly è un castello immerso nel verde che trasporta gli ospiti in un’atmosfera da fiaba. Con i suoi giardini impeccabili, le sale sontuose e una vista spettacolare sui vasti boschi circostanti, Chantilly è perfetto per matrimoni principeschi. Gli interni decorati e i saloni affrescati offrono una cornice incantevole per cerimonie raffinate, mentre la bellezza del giardino all'inglese e il suggestivo fossato intorno al castello fanno di questo luogo una scelta romantica e indimenticabile.

Ashford Castle, Irlanda: natura e lusso tra le verdi colline irlandesi

Per chi sogna un matrimonio immerso nella natura, Ashford Castle in Irlanda offre un ambiente senza pari. Circondato da boschi e laghi, questo castello storico unisce il fascino dell’architettura gotica al lusso moderno. Le coppie possono scambiarsi i voti con una vista panoramica sulle verdi colline, e i giardini ben curati offrono uno scenario unico per le foto nuziali. Ashford Castle è dotato di spazi eleganti per ricevimenti e offre un'esperienza unica per chi vuole combinare storia e natura con l’ospitalità calda e accogliente dell’Irlanda.

Palácio de Monserrate, Portogallo: esotismo e romanticismo nella storica Sintra

Nella romantica cittadina di Sintra, il Palácio de Monserrate rappresenta l’unione perfetta tra architettura esotica e paesaggi spettacolari. Con i suoi giardini ricchi di specie botaniche rare e le facciate ornate da elementi moreschi, questa location è perfetta per chi desidera un matrimonio dal sapore unico e inimitabile. Gli spazi interni ed esterni offrono scorci romantici per celebrare unioni intime e raffinate, mentre il paesaggio circostante rende ogni momento magico e indimenticabile. Monserrate è il luogo ideale per un matrimonio che racconta una storia senza tempo.

Castello di Neuschwanstein, Germania: un matrimonio tra le Alpi bavaresi

Per chi desidera un matrimonio immerso in un’atmosfera da favola, il Castello di Neuschwanstein offre tutto ciò che una coppia può sognare. Con le sue torri che si stagliano contro le maestose Alpi bavaresi, questo castello iconico è un vero spettacolo visivo. Gli spazi eleganti e le viste panoramiche sul lago rendono Neuschwanstein una location unica, perfetta per un matrimonio che ricorda una fiaba. Con ambienti intimi per la cerimonia e saloni affrescati per il ricevimento, il castello tedesco è una scelta incantevole per gli sposi che cercano un ambiente principesco.

Italian Excellence Gala & Awards 2024: un tributo alla Sicilia e alle eccellenze italiane a Los Angeles

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La Italy-America Chamber of Commerce West (IACCW) è pronta a ospitare la settima edizione dell'Italian Excellence Gala & Awards, un evento di grande prestigio che si terrà il 17 novembre 2024 a Los Angeles. Il Gala è considerato l'appuntamento più importante dell'anno per la IACCW, un'occasione unica per celebrare il contributo delle eccellenze italiane e americane nel campo del business, della cultura e della comunità.

Un’ode alla Sicilia e alle sue tradizioni

L'edizione di quest'anno mette in luce la Sicilia, terra ricca di storia e tradizioni, nota per la sua cultura vibrante e la cucina inimitabile. La serata offrirà agli ospiti un’esperienza immersiva nel cuore dell’isola, con un menu pensato dalla chef siciliana Elena D’Amico, affiancata dallo chef Luigi Fineo, che interpreteranno i sapori autentici della cucina siciliana.

Una delegazione di aziende enogastronomiche, guidata dall’IFFB – Italian Fancy Food Brokers, sarà presente all'evento, promuovendo i prodotti tipici e le tradizioni della Sicilia e di altre regioni del Sud Italia. Il Gala vedrà la partecipazione di sponsor di rilievo, come Lavazza, KPMG, Insurgence, Isaia, ITA Airways, Bindi, Ferrarini, Acqua Panna, S. Pellegrino, Domingo’s Deli e la Italian Heritage Cultural Foundation, che sostengono la missione di valorizzare le eccellenze italiane negli Stati Uniti.

I premiati dell'Italian Excellence Gala 2024

Il Gala sarà un’occasione per rendere omaggio a figure che si sono distinte nei loro settori, celebrando il successo e l’innovazione. Quest’anno, tra i premiati figurano:

Certificazione ospitalità italiana – Marchio Q

Durante la serata saranno conferite anche le certificazioni Ospitalità Italiana – Marchio Q, una certificazione che premia i ristoranti, le pizzerie e le gelaterie che incarnano l'autentica ospitalità italiana. Questo riconoscimento non si limita alla qualità della cucina, ma premia anche il servizio, l’atmosfera e l’autenticità culturale, per garantire un'esperienza italiana a tutto tondo. I locali certificati entreranno in una rete globale dedicata alla promozione dell'ospitalità italiana.

La settimana della cucina italiana nel Mondo

L’Italian Excellence Gala aprirà ufficialmente la nona edizione della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, una celebrazione annuale della tradizione gastronomica italiana che coinvolge il Consolato Generale d’Italia, l’Agenzia ICE, l’Istituto Italiano di Cultura e l’ENIT – Ente Nazionale Italiano per il Turismo. La rassegna include una serie di eventi, degustazioni e iniziative che celebrano la cucina italiana e il turismo, con un’attenzione particolare alle esperienze culinarie uniche che solo il Bel Paese può offrire.

Questa manifestazione si conferma come una vetrina di prestigio per il Made in Italy, unendo il fascino della cucina siciliana e l’eccellenza italiana nel mondo. Il Gala non è solo una celebrazione delle eccellenze passate, ma anche una finestra sulle nuove generazioni di talenti e innovatori, che continuano a mantenere alto il nome dell’Italia all'estero.

l Superyacht 50Steel Almax di Sanlorenzo: una svolta sostenibile nel settore sautico

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Sanlorenzo, leader mondiale nella produzione di yacht di lusso, ha raggiunto un traguardo storico con il suo superyacht 50Steel Almax, il primo al mondo a ottenere la prestigiosa certificazione SEA Index per la riduzione delle emissioni di carbonio. Questo riconoscimento rappresenta un passo decisivo verso un futuro più sostenibile nel settore nautico, grazie all’introduzione di tecnologie all’avanguardia che riducono l’impatto ambientale senza compromettere l’eleganza e il comfort.

Un'innovazione sostenibile: il reformer fuel cell a metanolo verde

Presentato in anteprima mondiale allo Yacht Club de Monaco (YCM), il superyacht Almax si distingue per l’innovativo sistema Reformer Fuel Cell a metanolo verde, frutto di un accordo esclusivo tra Sanlorenzo e Siemens Energy. Questa tecnologia, totalmente carbon neutral, consente di generare energia elettrica riducendo le emissioni di CO2. Grazie a questa innovazione, Almax è in grado di coprire circa il 90% del tempo di utilizzo tipico di un superyacht senza l’impiego di combustibili fossili, riducendo le emissioni annuali complessive del 20-30%.

Il risultato? Una maggiore permanenza in rada senza il consumo di diesel, offrendo agli armatori un’esperienza di navigazione che combina lusso e responsabilità ambientale.

La certificazione SEA Index: una nuova era per la nautica di lusso

La certificazione SEA Index, ottenuta da Sanlorenzo, è il frutto di uno studio approfondito condotto in collaborazione con il Sea Index stesso, il Lloyd’s Register e i team tecnici dell’azienda. Il SEA Index, istituito nel 2020 dal Yacht Club de Monaco e Credit Suisse, è rapidamente diventato lo standard di riferimento per la valutazione delle emissioni di CO2 delle imbarcazioni da diporto. Con il supporto di un rigoroso processo di valutazione, questo indice è progettato per aiutare gli armatori a ridurre la loro impronta ambientale, accompagnandoli verso pratiche più sostenibili.

Il sistema di certificazione, ora esteso anche in diversi porti del Mediterraneo e persino alle Seychelles, garantisce che ogni yacht certificato soddisfi criteri precisi e rigorosi, riflettendo un impegno concreto verso la sostenibilità.

Sanlorenzo e la visione per il 2030

Massimo Perotti, CEO di Sanlorenzo, ha sottolineato l’importanza del progetto 50Steel nel percorso di trasformazione dell’industria nautica: “Sanlorenzo 50Steel rappresenta un passo importante nel nostro percorso verso un’industria nautica più sostenibile e incarna la passione per le sfide che ci ha sempre guidato. Stiamo adottando soluzioni innovative per raggiungere questo obiettivo mantenendo le nostre linee eleganti e confortevoli. La nostra tabella di marcia per il 2030, che fa parte della nostra strategia di neutralità carbonica, sta prendendo forma e siamo ansiosi di realizzare le nostre nuove ambizioni”.

Con una tabella di marcia chiara verso il 2030, Sanlorenzo punta a una neutralità carbonica totale, continuando a esplorare nuove soluzioni tecnologiche che permettano di mantenere gli standard di lusso che contraddistinguono il marchio, senza rinunciare alla sostenibilità.

Il futuro della nautica di lusso è sostenibile

Il superyacht 50Steel Almax non è solo un simbolo di lusso e innovazione tecnologica, ma anche un segnale forte che il settore nautico sta intraprendendo un cambiamento significativo verso un futuro più sostenibile. Grazie alla certificazione SEA Index e alla continua ricerca di soluzioni ecologiche, Sanlorenzo si posiziona all’avanguardia nel mondo della nautica di lusso, dimostrando che è possibile coniugare comfort, stile ed ecologia.

Per i futuri armatori, questo rappresenta una scelta consapevole e responsabile, che risponde alle esigenze di un mondo sempre più attento alla salvaguardia dell’ambiente. Con il 50Steel Almax, Sanlorenzo dimostra che il futuro della nautica può essere verde, senza rinunciare alla qualità e all’eccellenza.

La moda streetwear: dalle strade alle passerelle

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Dal lavoro quotidiano alle passerelle delle capitali della moda, la cultura streetwear ha affermato il suo ruolo come uno dei movimenti più influenti e iconici nel mondo dell'abbigliamento. Nato negli anni '70 e '80 dalle strade di New York City e Los Angeles, lo streetwear è un'espressione audace e creativa, che continua a evolversi e a conquistare generazioni di appassionati in tutto il mondo.

Le origini: le strade come tela creativa

Lo streetwear nasce nelle strade, dove giovani creativi iniziano a trasformare capi di abbigliamento di base in vere e proprie opere d'arte personalizzate. Skateboarder, graffiti artist e musicisti hip-hop giocano un ruolo chiave nello sviluppo di questa cultura, utilizzando lo stile come forma di espressione personale e ribellione contro le norme sociali. Uno dei primi marchi a consolidare questa tendenza è stato Vision Street Wear, fondato nel 1976 da Brad Dorfman e Charley Orwig, con un approccio non convenzionale all’abbigliamento sportivo.

La svolta arriva quando marchi come Stüssy, Supreme e A Bathing Ape introducono sul mercato capi oversize, stampe grafiche audaci e collaborazioni innovative, elementi che definiscono lo streetwear degli anni '80 e '90. Questi brand ridefiniscono il concetto di moda urbana, creando una richiesta crescente per prodotti che fondono comfort, stile e personalità.

Influenza Hip Hop

La musica hip hop ha giocato un ruolo fondamentale nell’evoluzione dello streetwear. Nasce nel Bronx negli anni '70, e artisti come Run-DMC e Tupac portano sulle scene musicali uno stile che diventa subito iconico. Le sneakers, le giacche oversize e i cappellini diventano non solo un simbolo di appartenenza culturale, ma anche una dichiarazione di indipendenza e di creatività. Il legame tra l’abbigliamento e la musica hip hop è così forte che lo stile degli artisti influenza direttamente le tendenze del mercato globale, rendendo lo streetwear un fenomeno di massa.

L'evoluzione in Europa e nel Mondo

Negli anni '90, lo streetwear inizia a diffondersi in Europa, contaminando la moda locale e trovando terreno fertile nelle principali capitali della moda come Londra, Parigi e Milano. La cultura urbana europea abbraccia lo streetwear e lo reinventa, mescolandolo con le influenze della moda tradizionale e del lusso. Da qui nasce un nuovo fenomeno: la fusione tra streetwear e alta moda.

Negli anni 2000, brand di lusso come Louis Vuitton, Gucci e Balenciaga iniziano a collaborare con marchi di streetwear per creare capsule collection che uniscono il meglio dei due mondi. Il risultato è un'esplosione di creatività che porta lo streetwear direttamente sulle passerelle, dove capi come felpe oversize, pantaloni cargo e sneaker di lusso diventano i protagonisti assoluti.

Il fenomeno Baggy Fit: comfort e stile

Uno degli elementi distintivi dello streetwear è il Baggy Fit, che si contraddistingue per le sue silhouette oversize e morbide. Nato come simbolo di ribellione e libertà negli anni '90, il Baggy Fit è ora uno dei pilastri della moda streetwear contemporanea. I capi come pantaloni larghi e t-shirt oversize, realizzati con tessuti leggeri e confortevoli, sono apprezzati non solo per la loro estetica, ma anche per il comfort che offrono.

Questo stile, ispirato alle icone dell’hip hop come Biggie Smalls e Public Enemy, rappresenta la fusione perfetta tra funzionalità e tendenza, rimanendo una scelta di moda popolare anche per le nuove generazioni.

Il futuro dello Streetwear: inclusività e sostenibilità

Oggi, lo streetwear non è solo una questione di stile, ma anche di valori. Marchi emergenti stanno adottando pratiche più sostenibili, utilizzando materiali naturali come cotone organico e riducendo l'impatto ambientale. La sostenibilità e l'inclusività sono diventate priorità per molti brand, che mirano a creare capi di alta qualità, durevoli nel tempo e rispettosi dell’ambiente.

Brand emergenti che riportano queste caratteristiche: Horda Brand

Nel panorama dell'abbigliamento streetwear, Horda Brand emerge come un faro di originalità e qualità. Ispirandosi allo stile old school e combinandolo con un tocco moderno, Horda crea capi unici che non solo rispettano la tradizione, ma spingono anche i confini del design contemporaneo. Ogni pezzo è meticolosamente progettato e disegnato a mano, garantendo una personalità distintiva e inimitabile.

Horda non si limita a riprodurre i classici dello streetwear old school, ma li rinnova con tecniche e idee innovative. Le grafiche, disegnate a mano, rappresentano un elemento distintivo che distingue Horda dagli altri brand. Questi disegni non sono solo accattivanti, ma raccontano storie, evocano emozioni e trasmettono un senso di appartenenza. Ogni capo diventa così un pezzo d'arte, unico e irripetibile.

Il processo di progettazione a mano è un segno di dedizione e passione. Ogni grafica è frutto di ore di lavoro, dal concetto iniziale al disegno finale. Questo approccio artigianale garantisce che ogni capo sia unico, con dettagli che non possono essere replicati da macchine. La precisione e l'amore per l'arte che traspare in ogni disegno fanno di Horda un marchio che si distingue per autenticità e qualità.

L’IA può aiutare la moda a diventare più sostenibile?

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L'uso dei sistemi di intelligenza artificiale è pervasivo in ogni settore della società; tuttavia, i rischi derivanti dalla loro implementazione sono accompagnati da potenziali effetti benefici. L'industria della moda è tra quelle in cui lo sviluppo etico dei sistemi di intelligenza artificiale può portare grandi vantaggi, consentendo una maggiore sostenibilità ambientale.

L’impatto ambientale del mondo della moda

L'industria della moda ha un impatto ambientale significativo. La produzione tessile è praticamente raddoppiata negli ultimi anni, passando da 58 milioni di tonnellate nel 2000 a 109 milioni nel 2020. Continuando su questa tendenza, si prevede che la produzione raggiungerà i 145 milioni di tonnellate nel 2030.

Si stima che l'industria della moda sia responsabile di circa il 20% dell'inquinamento delle acque potabili globali, a causa dei materiali utilizzati nei processi di produzione (tintura e finitura), ma anche del rilascio di microplastiche.

Un singolo carico di biancheria in poliestere può rilasciare fino a 700.000 fibre di microplastiche, che possono poi finire nella catena alimentare. Uno studio pubblicato sulla rivista Environmental Science and Technology afferma che è possibile che tra 39.000 e 52.000 particelle vengano ingerite ogni anno (se contiamo le microplastiche inalate arriviamo a 74.000).

Il business dei marchi di fast fashion (e ultra-fast fashion) ha esacerbato il problema. C'è anche una particolare preoccupazione per le condizioni di lavoro dei dipendenti di queste aziende.

Dove finiscono i capi tessili a fine vita

Il problema non è solo la fase di produzione, ma anche lo smaltimento dei capi invenduti. Si stima che circa il 40% dei capi prodotti e restituiti rimangano invenduti e destinati alle discariche (dove finiscono per essere bruciati) in Africa e Sud America, inquinando così terreni, falde acquifere e fiumi.

Le proposte dell’UE

La Strategia dell'UE per Tessili Sostenibili e Circolari vuole garantire che entro il 2030 i prodotti tessili immessi sul mercato dell'UE siano:

e che si passai a:

L’intelligenza artificiale può aiutare la moda a diventare più sostenibile?

Nell'Industria 4.0, analizzando i dati di produzione, l'IA può rendere la catena di approvvigionamento più efficiente, riducendo il numero di linee di produzione, diminuendo il consumo di elettricità e acqua.

La capacità dell'IA di trovare schemi nascosti in grandi volumi di dati provenienti da diverse fasi della catena di approvvigionamento può fornire soluzioni focalizzate sulla minimizzazione degli sprechi e sul risparmio delle emissioni.

Oggi vengono già utilizzati algoritmi che tagliano i tessuti con precisione. Tuttavia, gli algoritmi di IA potrebbero essere impiegati per valutare le prestazioni delle fibre, i colori e i modelli di trama e ordito, proponendo tagli che ottimizzano l'utilizzo del tessuto. Ciò ridurrebbe la quantità di materiale utilizzato nella fabbricazione di un capo, consentendo sia risparmi sui costi per l'azienda sia una produzione più sostenibile.

Altre applicazioni dell’AI

L'IA può essere utilizzata non solo per studiare e creare materiali meno inquinanti, ma anche per proteggere i diritti dei cittadini.

Questo è il caso dei tessuti adversarial, progettati da Rachele Didero e prodotti in Italia dalla sua azienda Capable, il cui pattern (creato anche grazie all'IA) consente di "confondere" i sistemi di intelligenza artificiale che operano il riconoscimento biometrico dei cittadini.

Sea Index implementato in Costa Azzurra per un impatto ambientale sostenibile

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Un'importante novità per l'ambiente marino arriva dalla Costa Azzurra: quindici porti, situati in un triangolo tra Mentone, Saint-Tropez e Bonifacio in Corsica, hanno deciso di implementare il Sea Index nelle loro infrastrutture. Questo strumento, introdotto nel 2020 dallo Yacht Club de Monaco, è parte dell'iniziativa ‘Monaco, Capital of Advanced Yachting’ e serve come punto di riferimento per valutare le emissioni di CO2 degli yacht superiori ai 25 metri.

Il segretario generale dello Yacht Club de Monaco, Bernard d’Alessandri, ha dichiarato: "Il nostro obiettivo è quello di federare porti e marine in tutto il Mediterraneo e oltre, creando una rete di territori impegnati". Tale affermazione rispecchia la volontà di consolidare una collaborazione internazionale volta a promuovere la sostenibilità nel settore della nautica da diporto.

Un anniversario significativo

Il quarantesimo anniversario della presidenza del principe Alberto II alla guida dello Yacht Club de Monaco ha portato in evidenza il valore del Sea Index, recentemente insignito del marchio Capernegies per la sua affidabilità e imparzialità nella valutazione dell'impatto dell’impronta a carbonio delle imbarcazioni. Il principe ha enfatizzato l'importanza di questo strumento, definendolo "essenziale" e auspicando ulteriori progressi nella misurazione di altre emissioni di gas serra e dell'inquinamento acustico, un problema di crescente preoccupazione.

Impegno condiviso

L'iniziativa di implementare il Sea Index in 15 porti del Mediterraneo rappresenta un passo significativo per rispondere alla crescente presenza di yacht di lusso nella regione del Sud della Francia. Ogni anno, questa area attrae oltre la metà della flotta mondiale di yacht superiori ai 30 metri, un numero che è aumentato di sei volte negli ultimi 35 anni.

Secondo uno studio di Earthcase, supportato dal Comitato Regionale del Turismo, il settore della nautica da diporto nella zona contribuisce in modo significativo all'economia locale, generando 1,1 miliardi di euro e creando 10.200 posti di lavoro. Di questi, 438 milioni di euro e 3.600 posti di lavoro derivano dall'ecosistema tecnico, mentre la componente turistica apporta 663 milioni di euro e 6.600 posti di lavoro.

Futuro sostenibile

Grazie alla certificazione del Sea Index, i porti e le marine potranno assegnare gli ormeggi in alta stagione preferibilmente alle imbarcazioni con il minor impatto ambientale. Questo sistema di rating rappresenta un'opportunità per promuovere la sensibilizzazione degli armatori e coinvolgere un numero sempre maggiore di stakeholder nel settore della nautica da diporto.

FONTE: LaPresse

Tabouk 2024: un viaggio nell'identità con oltre 200 ospiti internazionali

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Dal 20 al 24 giugno, Taobuk accenderà i riflettori sul tema dell'identità, riunendo a Taormina circa 200 ospiti provenienti da tutto il mondo. Il festival, diretto da Antonella Ferrara, si svolge con il sostegno della Regione Siciliana - Assessorato del Turismo, Sport e Spettacolo, e altre istituzioni pubbliche e private.

Quest'anno, il festival onorerà con i prestigiosi Taobuk Awards 2024 una schiera di illustri personalità, tra cui il premio Nobel Jon Fosse, lo scrittore Jonathan Safran Foer, l'artista Marina Abramovich, l'étoile Nicoletta Manni, il regista Ferzan Ozpetek, l'attrice Kasia Smutniak, la cantante Noemi e il coreografo Moses Pendleton. La cerimonia di premiazione avrà luogo durante la serata di Gala del 22 giugno, trasmessa in diretta su Raiuno e condotta da Antonella Ferrara e il giornalista Massimiliano Ossini. L'Orchestra del Teatro Massimo Bellini di Catania, diretta da Gianna Fratta, accompagnerà la serata con una colonna sonora d'eccezione.

Antonella Ferrara, presidente e direttore artistico di Taobuk, introduce l'edizione 2024

“Il tema di quest’anno – l’identità - ribadisce la vocazione di Taobuk a farsi fucina di idee, dando voce ad autorevoli maître a penser che il festival è onorato di ospitare. Lo indagheremo a 360 gradi partendo sempre dalla letteratura, per evidenziarne l’approccio esistenziale.

'Siamo l’incarnazione di un riflesso'. Lo scrive Paul Auster in una pagina memorabile: ‘Tutti siamo estranei a noi stessi, e se abbiamo nozione di chi siamo è solo perché viviamo negli occhi degli altri’. 

Se l’identità designa la preziosa unicità dell’essere umano, ciò ci rende tutti unici e preziosi. La soluzione per risolvere conflitti interiori o esterni, individuali o collettivi, è mettersi in discussione, attraverso il dialogo e la capacità di ascolto”.

Alcune anticipazioni

Un momento speciale sarà dedicato al ricordo di Franco Di Mare, presidente del comitato scientifico del festival dal 2011 al 2016. Inoltre, durante il gala sarà consegnato il TaoTIM Award, frutto della consolidata partnership tra Taobuk e TIM, main partner del festival.

Tra gli eventi di rilievo, il festival vedrà il ritorno in Italia, dopo sei anni di assenza, dello scrittore Glenn Cooper. Sarà presente anche Fernando Aramburu, a cui verrà conferito il Taobuk Award for Literary Excellence, in collaborazione con l'Ambasciata di Spagna e l'Instituto Cervantes di Palermo. Il 23 giugno, Alessandro Baricco presenterà il suo spettacolo “Tucidide. Atene contro Melo”, in collaborazione con la Scuola Holden.

La ricca programmazione del festival include incontri e dibattiti con numerose personalità di spicco: il Commissario Europeo agli Affari Economici Paolo Gentiloni, il Ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, il Presidente della Fondazione MAXXI Alessandro Giuli, il curatore di Biennale Architettura Carlo Ratti, gli economisti Carlo Cottarelli e Mario Monti, la scienziata Ilaria Capua, la scrittrice Stefania Auci, il Direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana, il giornalista Federico Rampini, il Direttore de Il Giornale Alessandro Sallusti, la scrittrice spagnola Rosario Villajos e lo scrittore israeliano Etgar Keret, che dialogherà in esclusiva con Jonathan Safran Foer in un evento organizzato in collaborazione con l'Università di Catania.

Antonella Ferrara presenta gli Stati Generali del Cinema

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Tre giorni intensi, carichi di dibattiti, talk e tavole rotonde, hanno visto la convergenza di oltre 200 ospiti illustri nell'incantevole cornice della Sicilia. Registi, produttori, attori e altre figure chiave dell'industria cinematografica si sono riuniti per affrontare le sfide e cogliere le opportunità in un mondo in continua trasformazione.

Esplorando i temi urgenti dell'industria cinematografica

L'evento, promosso e organizzato dalla Regione Siciliana in collaborazione con il Ministero del Turismo ed Enit, con la direzione scientifica di Antonella Ferrara, ha dato voce a temi cruciali quali produzione, distribuzione, festival e l'impatto socioeconomico delle produzioni cinematografiche. Un'attenzione particolare è stata riservata alle nuove sfide emergenti, come l'intelligenza artificiale e il turismo, che stanno plasmando il panorama cinematografico contemporaneo.

A Ortigia, i lavori degli Stati Generali del Cinema hanno raggiunto il culmine. Promosso dalla Regione Siciliana - Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo, l'evento ha accolto un gruppo selezionato di esperti e opinion leader dell'industria cinematografica. La giornata è stata caratterizzata da discussioni approfondite sul ruolo delle Film Commission, sui contratti di distribuzione e sugli scenari in evoluzione della produzione italiana.

Il cinema come grande viaggio del nostro tempo

Un'osservazione condivisa tra i partecipanti è stata quella del cinema (e delle serie delle piattaforme) come il Grande Tour del nostro tempo, un viaggio attraverso culture, emozioni e prospettive. Due eventi clou hanno segnato l'agenda: la proiezione della copia restaurata del capolavoro della commedia made in Sicilia, "Divorzio all’italiana" di Pietro Germi, e il concerto del Premio Oscar Nicola Piovani, che ha incantato il pubblico presente nella serata del 13 aprile.

La lista degli ospiti illustri ha reso l'evento un'occasione unica di scambio e apprendimento. Da Luca Barbareschi, CEO di Eliseo Entertainment, ad Alberto Barbera, direttore della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, fino a Gian Luca Farinelli, presidente della Fondazione Cinema per Roma, le voci autorevoli del settore hanno condiviso idee, visioni e strategie per il futuro dell'industria cinematografica italiana.

Il manifesto del far cinema in Italia: un impegno per il futuro

L'entusiasmo e l'energia generati dagli Stati Generali del Cinema hanno trascinato l'intero comparto verso il futuro. Da questo dialogo inclusivo e proficuo è emerso un impegno tangibile: elaborare in tempi brevi un Manifesto del far cinema in Italia. La Sicilia, con il suo paesaggio mozzafiato e la sua vibrante comunità cinematografica, si è candidata come osservatorio e laboratorio per le innovazioni e le trasformazioni dell'industria del cinema italiano.

Stati Generali del Cinema con Antonella Ferrara: occasione imperdibile

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Una doppia sfida: raccontare l’audiovisivo in un mondo che cambia. E chiamare a confronto tutto il comparto: registi, produttori, attori, sceneggiatori, distributori, critici e addetti alla formazione professionale. In un’isola, la Sicilia, che è da sempre un set a cielo aperto. Questo è lo spirito e l’obiettivo degli Stati Generali del Cinema, dal 12 al 14 aprile a Ortigia, Siracusa, che Antonella Ferrara è stata chiamata a dirigere in qualità di direttore scientifico.

La Sicilia come set naturale

Tre giorni di dibattiti, talk, tavole rotonde con oltre 200 ospiti promossi e organizzati dalla Regione Siciliana in collaborazione con il Ministero del Turismo ed ENIT. Con una finestra sul “Verticale Turismo e Cinema”, primo verticale dopo il Forum internazionale del Turismo. La manifestazione si propone di condividere idee e progetti con il concorso di autorevoli rappresentanti del settore cinematografico, chiamati a trattare temi urgenti: dalla produzione all’esercizio, dalla distribuzione ai festival, dalle Film commission ai premi, dal Tax credit alla regia, dal cineturismo all’internazionalizzazione, per avviare un osservatorio su dinamiche e prospettive del settore. Con sessioni di approfondimento dedicate ai temi più sfidanti del nostro tempo: l’intelligenza artificiale e l’impatto socioeconomico sul territorio generato dalle produzioni.

Il focus di Antonella Ferrara sul cambiamento e le prospettive

“Il cinema, e più recentemente le serie delle piattaforme, sono il Grand Tour del nostro tempo – sottolinea Antonella Ferrara - possono promuovere narrando storie, mostrando luoghi. Come nel Grand Tour che fu, anche nel cinema e nelle serie televisive la Sicilia ha sempre avuto un ruolo di primissimo piano. Le centinaia di pellicole - in verità sono più di mille - a cominciare dal mediometraggio Il romanzo, del 1913, diretto da Nino Martoglio, fino alla recentissima seconda serie di The White Lotus, 110 anni dopo. In mezzo, una gloriosa carrellata di storie made in Sicilia in cui c’è di tutto: il neorealismo, la commedia, il comico, il documentario, il film storico e quello d’impegno civile, il campione d’incassi e il prezioso film d’essai. È anche in virtù di questa magnifica storia che la Sicilia, in particolare il Castello Maniace di Siracusa, ospiterà gli Stati Generali del Cinema”.

Dialoghi e incontri con i grandi del settore

Nei tre giorni di confronti e panel sono previsti focus sulla produzione, sugli esercenti, sul ruolo di Cinecittà, sulle strategie delle major televisive del settore: Rai, Mediaset, Sky, Netflix, Discovery. Sulla funzione dei festival in Italia nella promozione delle nuove opere e nella valorizzazione del passato. Saranno presenti i creativi del settore: attori, registi e sceneggiatori, protagonisti di tre distinti panel. Tanti incontri per gli specialisti, ma anche due eventi aperti al pubblico: venerdì 12 aprile la proiezione della copia restaurata di uno dei capolavori della commedia made in Sicilia, Divorzio all’italiana di Pietro Germi, e sabato 13 aprile la serata musicale con il concerto del Premio Oscar Nicola Piovani.

“Quest’isola – riflette Antonella Ferrara - è il simbolo stesso della potenza del grande schermo. E della permeabilità tra realtà e immaginario. Il cinema, parafrasando Sciascia, sarà per tre giorni davvero un sogno fatto in Sicilia”.